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venerdì 20 gennaio 2012

Cittadini. E sempre in quel posto.


I tassisti si sono fatti sentire e l'hanno avuta vinta, licenze gestite dai comuni e non dal Ministero dei Trasporti (con la benedizione di CGIL).
Le compagnie petrolifere si sono fatte sentire e la liberalizzazione dei self service è stata fortemente limitata.
FS (lo Stato nello Stato) si è fatta sentire e per ora (dicono) lo spacchettamento di RFI da FS non avverrà.

In tutto ciò la gente (con la benedizione di Forza Nuova, ma già vengon fuori le prime beghe legali) scende in piazza perchè "ci stanno affamando", lamentandosi del caro benzina (ma non andrebbe a loro favore la liberalizzazioe sul carburante?), mentre gente di sinistra tira un sospiro di sollievo perché le "liberalizzazioni" sono il male del "turbocapitalismo" e vanno contro la volontà popolare ("Non toccate l'acqua!", ma nessuno ha mai parlato di toccare l'acqua).

Casper, Comitato contro le speculazioni e per il risparmio (Adoc, Codacons, Movimento Difesa del cittadino e Unione Nazionale Consumatori), calcola che il ridimensionamento della bozza del decreto abbia fatto scendere il guadagno delle famiglie da 900 euro a 465 euro. Ed è probabile che il guadagno scenderà ulteriormente se verrà sventolata la "tensione sociale" davanti al Governo Monti.

Abbiamo capito che in Italia prima si è benzinai, agricoltori, tassisti, farmacisti, commercianti, ferrovieri e poi cittadini.

P.S: il corollario alla chiosa è: in Italia se siete dei semplici cittadini ve la prenderete sempre, ma sempre, sempre, sempre nel culo (scusate il francesismo).

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