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lunedì 12 marzo 2012

Cose che non capisco (III)


L'attuale legge elettorale, il famigerato porcellum, fu votata anche dal partito di Casini. La domanda non la faccio nemmeno, visto che è sin troppo scontata.

sabato 10 marzo 2012

Cose che non capisco II

Ho letto poco fa questo articolo, in cui si commenta la situazione attuale in un grande pot-pourri e si chiosa sul commento del ministro Riccardi (l'oramai famoso "Lo schifo della politica"), condannato dai politici ma condiviso dal popolo, dicendo che bisogna fare attenzione al "Partito dello Sfascio".

La mia domanda è: ma se il ministro Riccardi esterna il suo commento perché un tavolo di discussione, che dovrebbe decidere come riformare RAI e giustizia (leggi "fare"), salta per il veto/diniego di qualcuno (leggi politici), siamo sicuri che i cittadini incazzati siano il vero "Partito dello Sfascio"?

giovedì 8 marzo 2012

Cose che non capisco.

In questo post, il blogger Claudio Messora ci parla della libertà di stampa e di come tutelarla, concludendo che bisognerebbe adottare un sistema come l'Icelandic Media Modern Initiative (IMMI) secondo il quale dice "Non si può querelare l'autore di un articolo. Se lo quereli, la querela decade automaticamente e lo Stato ti controquerela per legge. Perché se hai qualcosa da dire su quello che ho scritto, basta che lo dici."


A parte la frase finale che, secondo me, tradisce un'idea distorta dell'attività di blogging o in senso lato del giornalismo (come se tutto fosse un'opinione e quindi equivalente per cui basta un equivalente spazio per soddisfare le ragioni di tutti), mi sembra piuttosto strano che l'IMMI preveda una cosa del genere. Andando a leggere meglio sul sito segnalato dallo stesso Messora, si può vede come l'IMMI proponga invece di adottare una legislazione anti-SLAPP (strategic lawsuit against public partecipation, letteralmente "querela strategica contro la partecipazione popolare") simile a quella californiana, la quale dice, più o meno, che quando si viene citati per diffamazione, si può presentare una mozione in sede pre-processuale contro la denuncia in quanto SLAPP. Se la mozione viene accolta, l'attore se la prende in quel posto e paga le spese e non si va manco a processo, se invece viene rigettata la si può sempre appellare. Nel caso anche l'appello non vada a buon fine si procede con il normale processo.

Su questa falsariga l'IMMI propone:

"It should always be cost effective for a small publisher to stand up against a well financed litigant whose goal is to cover up the truth, and, in general, it should be possible for small entities to defend against large entities. One way to accomplish this is through a measure similar to California's anti-SLAPP (Strategic Litigation against Public Participation) statutes. Under such a system, a defendant may request the presiding judge to view the case as a freedom of speech issue. If the move is granted, a number of protections are activated during the case itself, and should the case be successfully defended, the plaintiff must pay all legal costs associated with it."

Ovvero (scusate la traduzione di getto):

"Dovrebbe sempre essere conveniente per un piccolo editore battagliare con un litigante ben finanziato il quale scopo è coprire la verità e, in generale, dovrebbe essere possibile per piccoli enti difendersi da altri più grossi. Una maniera di ottenere questo è tramite una misura simile alle leggi anti-SLAPP della California. Secondo questo sistema, un imputato può richiedere al giudice presiedente di analizzare il caso come una vertenza riguardante la libertà di stampa (diritto di critica). Se la mozione è accettata, una serie di protezioni sono attivate durante il trattamento del caso e se la causa viene vinta dall'imputato, l'attore deve pagare tutti i costi associati ad essa."

In questa maniera si tutela chi fa il mestiere di diffondere le notizie che può trasformare facilmente le cause civili e penali, quando queste siano pretestuose, in questioni riguardanti l'esercizio di diritto di critica.

Non mi sembra però che ci sia nessun riferimento a decadimento di querele o controquerele automatiche.

lunedì 5 marzo 2012

Primarie Palermo. Appunti sparsi.

Premetto che non sono un fine conoscitore della realtà palermitana, mi baso su quello che leggo sui giornali, su Twitter e che amici siciliani e palermitani mi dicono.

A Palermo, nelle primarie di coalizione del centrosinistra, ha vinto l'ennesimo underdog, Ferrandelli, che ha battuto la favorita Borsellino.

Ferrandelli era un candidato del PD, così come la Borsellino, che però godeva dell'appoggio degli altri partiti di coalizione (IdV e SEL).

Tutti scrivono (e parlano) di una debacle del PD. Il perché? Non ha vinto il candidato appoggiato dalla segreteria, Ferrandelli fa capo a Lumia, esponente PD che appoggia il governo regionale di Lombardo. C'è chi chiede la testa di Bersani (la segreteria appoggia sempre candidati perdenti), c'è chi invece dice che questa "sconfitta" dimostra che la coalizione che vi sta dietro (PD-IdV-SEL) è anacronistica.

Ci sono diverse questioni nella vicenda che non capisco.

1) Ma Lumia (e di converso Ferrandelli), anche se Senatore della Repubblica in veste PD, non è un PD? E se non è PD, oltre ad essere ufficialmente tesserati e rappresentanti del popolo in Parlamento, qual è il tratto distintivo per appartenere al PD? Od esiste il PD dentro di sé ed il PD fuori di sé? Ed il PD nazionale non benediva la scelta di tenere in vita il governo Lombardo (ricordo la Finocchiaro a Ballarò che parlava di scelta infelice ma giusta)?

2) Ma il segretario, ogni volta che il candidato da lui appoggiato perde, perché dovrebbe fare un passo indietro? E' andato contro lo Statuto? Ha problemi giudiziari? Se no, perché candidati sindaci di coalizione eletti con strumenti democratici come candidato unico dovrebbero delegittimare un segretario eletto con altrettanti mezzi?

3) Perché la vittoria del candidato non appoggiato interamente dalla coalizione dovrebbe delegittimare la coalizione stessa? Già il votare per le primarie di una determinata coalizione, a prescindere dal candidato, non significa che io elettore accetto quella coalizione? O devo votare con il pensiero che la scelta di questo o quel candidato possa spaccare lo schieramento? Allora non vi è un patto tra i partiti facente parte della coalizione a che "vinca il migliore" e poi tutti uniti rispettando il voto degli elettori?

Questo per dire che partendo dai dirigenti di partito per passare ai giornalisti fino ad arrivare agli elettori stessi (talvolta) mi sembra che non si sia ancora metabolizzato lo strumento delle primarie. Che è, in primo luogo, un esempio di democrazia poiché si lascia la base libera di esprimersi, vedi punto 2. Ed è, in secondo luogo, un buon viatico per il successo della coalizione stessa (gli esempi si sprecano), vedi punto 3. Per il punto 1, penso che siano effettivamente beghe interne al PD e se vi fosse una scelta dei rappresentanti tramite primarie ad ogni livello (leggi parlamentari eletti con il porcellum) forse non ci sarebbero neanche quelle. Ciò non toglie che il PD rimanga il partito che ha importato le primarie in Italia, che le ha trapiantate come strumento nella scelta dei candidati di coalizione e che le sta portando avanti da anni.

L'unica vera sconfitta si materializzerebbe se non vi fosse stata una regolarità delle primarie. Ovvero se il processo democratico delle primarie non avesse avuto luogo. Leoluca Orlando, che appoggiava la Borsellino, denuncia brogli e si sta procedendo al riconteggio delle schede. Si spera che non finisca come a Napoli, dove quando furono denunciati brogli e non si riuscì a capire cosa fosse successo con conseguente azzeramento dei risultati (erano le primarie di partito). Peggio ancora se dovesse essere dimostrata la presenza di inquinamento del risultato. Questa possibilità (verosimili) sono le reali minacce per i partiti, la coalizione e le primarie.

Il resto, invece, sembra essere a mio avviso la mancanza della piena metabolizzazione del processo democratico che le primarie rappresentano.