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mercoledì 12 dicembre 2012

Destra-Sinistra? Centro-Ali? Moderati-Progressisti? #Maisia. Europeisti e no.

Ognuno si lancia nelle sue disamine delle prossime elezioni, ed io mi lancio ovviamente nella mia. Ovviamente le ortodosse divisioni hanno secondo me poca ragione d'essere. Un M5S è di destra o di sinistra? E se Ferrero e Scilipoti dicono le stesse cose che significa? O se pensiamo ai moderati, il PdL sembra tale? O il PD sembra un partito progressista? Insomma, la partita secondo me si gioca su un altro piano. Che è quello europeo. Le formazioni politiche possono essere distinte in europeiste e non. E quelle che navigano nel mezzo, in piena transumanza.

EUROPEISTI CONVINTI

Abbiamo il PD in primis. Il partito più europeista italiano. Ce lo dicono i fatti e la storia. Dopodiché c'è Fermare il declino, il movimento di Giannino e soci, liberal-democratici che de facto nel loro programma sono quelli più aderenti alle direttive europee (dismissioni/recupero debito grazie a taglio della spesa/mobilità sociale tramite flexycurity). Le primarie dei parlamentari ci diranno anche che PD entrerà in Parlamento (leggi renziani di spirito, più vicini a FiD per idee).

ANTI-EUROPEISTI CONVINTI

Dall'altra parte abbiamo la Lega che esce direttamente dal Medio Evo. L'idea della compartecipazione di sovranità e la promulgazione del libero scambio sono per loro come l'argento per i licantropi. Poi c'è Grillo, che non ha ancora capito cosa sia e come funzioni l'UE e per questo l'avversa parlando di bancocrazia. Ogni sera gioca a Risiko, con la Germania con i carrarmatini neri che attacca l'Italia con i carrarmatini gialli (un colore a casa). L'UE è in realtà un gomblotto! franco-nazista per la sottomissione degli altri popoli (vedasi deliri di cifre e di idee sul debito sovrano tra gli stati menzionati). In loro compagnia c'è la sinistra radicale, che dice appunto le stesse cose di Scilipoti. Che poi sono le stesse di Borghezio. O di Grillo, con qualche sfumatura. Il minimo comun denominatore di queste posizioni è uno solo: l'ignoranza. Sventolata anche con una certa presunzione.

IN MEZZO AL GUADO

In mezzo c'è la selva di opportunisti. In primis Berlusconi. Dice di essere europeista, di aver assolto alle richieste della BCE più di tutti (supermegamanovrada265mld ho scelto te!!) e poi rimprovera Monti di essere troppo prono ai diktat europei germanocentrici. Coerenza! ma anche no. L'€ è strano, lo spread un imbroglio, Magalli gioca pivot e Sallusti è il martire della libertà di stampa. Comunque vada, Berlusconi direbbe tutto ed il contrario di tutto pur di arrivare alla cadrega, Europa o no, a lui interessano solo gli affari suoi. Sfortuna vuole che questi non collimino con le direttive europee, tremendamente disattese dai suoi governi (un campo a caso: quello delle telecomunicazioni) negli ultimi 10 anni (per chi non l'avesse capito, abbiamo IL nome e cognome del maggiore azionista di responsabilità della catastrofica situazione italiana)
Poi c'è il Terzo Polo, la migliore espressione della politica autoreferenziale. Si dicono "moderati" ma nascondono il vuoto cosmico. L'obiettivo è sopravvivere e se questo significa sposare Monti (un europeista convinto), tanto meglio. Loro erano i compagni di merende di B. finché è convenuto, ora hanno un profilo "istituzionale". Sono responsabili (come il sedicente Scilipoti, vedi sopra nda). Da bravi girasoli seguono la stella polare Monti. Se non si candiderà, difficile che sopravvivano (un buon motivo per Monti per non candidarsi).
Infine c'è Vendola, che a parole sembrerebbe antieuropeista (No il rigore! e nemmeno il calcio d'angolo) ma anche si (Facciamo gli Stati Uniti d'Europa!). Poi nei fatti, dopo otto anni di amministrazione pugliese, ti accorgi che è meno fesso di quello che sembra ed ha imparato, rispetto ai suoi progenitori bertinottiani, a trattare pur di arrivare al risultato. Ciò vuol dire che non va preso alla lettera quando parla.

Di Pietro non pervenuto per schizofrenia politica.

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