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venerdì 12 agosto 2011

Il manifesto di Moore sui riots ed il fact check.

Alan Moore, per chi non lo sapesse, è un famoso autore di fumetti inglese, tra cui il celeberrimo "V for Vendetta" (di cui è sicuramente più conosciuta la trasposizione cinematografica). Tale opera è stata rievocata in rete e non, ultimamente, per le analogie con i recenti fatti di Londra. Infatti, il finale di tale graphic novel vede il Parlamento inglese zompare all'aria grazie alle mirabolanti azioni dell'anarchico V, con la partecipazione all'evento di tutta la popolazione londinese, sensibilizzata precedentemente dallo stesso V.

Bene. Molti si sono chiesti che cosa pensasse Moore degli eventi che, in parte, sembra aver presagito con la sua opera. Tra questi vi è sicuramente Mattia Bernardo Bagnoli che, a sua detta, ha cercato di contattare Moore, come ci riporta nel suo blog, riuscendo alla fine ad ottenere un testo rilanciato dal website Linkiesta. Il testo, con traduzione inglese annessa, è subito rimbalzato in rete creando clamore (come tutto ciò che Moore fa), ripreso anche da professionisti del settore, come gli autori di Don Zauker, che commentano ironicamente come in Italia, invece, ai fumettisti "si fanno solo domande sul fidanzamento di Paperino e Paperina, la camicia di Tex o l’amore tra Eva e Diabolik".

Il testo condanna gli atti di sciacallaggio e vandalismo avvenuti in Inghilterra e promuove come i "veri anarchici" (Moore è un noto anarchico e il personaggio di V è liberamente ispirato, a detta del suo autore, a Bakunin) coloro che hanno ripulito volontariamente le strade di Londra e delle altre città.

Sebbene il contenuto del testo non mi sorprenda, per quella che è la mia conoscenza di Moore, rimango un po' stranito da parte del "mago" inglese di affidare i suoi messaggi a questa forma comunicativa. Quindi faccio due controlli. Primo cerco traccia della notizia su siti esteri. Ma non ve ne trovo nessuna. Dopodiché rileggo attentamente il blog di Bagnoli nel quale scrive che ha "provato ogni strada" per contattare l'autore inglese ma inutilmente, finendo col contattare il "suo website" dal quale hanno risposto 
«Mr Moore non rilascia interviste ma ha preparato una dichiarazione». E qua i conti cominciano a non tornare. Moore non rilascia interviste... Davvero? Essendo un aficionado dei suoi lavori ed essendone uscito uno recentemente, mi ricordo di averne letta una recentemente sul Guardian. In più, sempre cercando in rete, vi è addirittura un sito che raccoglie tutte le interviste rilasciate da Moore. Come si può ben vedere il fumettista non si risparmia nel dire la sua a giornali et similia. In più m'interrogo quale sia il website contattato da Bagnoli. In rete esistono diversi website dedicati a Moore, ma dalle mie ricerche in rete (ma come già sapevo) uno solo è gestito da Moore, il sito Dodgem Logic. Ovviamente nessuna traccia delle sue dichiarazioni sui riots. Così come anche sul principale fan website dedicato all'autore.

Bagnoli chiosa nel suo post, riferendosi al famigerato website (ma mettere un link?) "Ho chiesto subito se quel materiale fosse stato preparato espressamente in seguito alla mia richiesta o fosse una press release generale. Nessuno mi ha mai risposto. Ora, poiché preferisco venire accusato di essere troppo scrupoloso piuttosto che un pagliaccio, non pretenderò che queste parole siano un’esclusiva – non l’ho fatto nemmeno negli articoli che ho scritto per l’ANSA e La Stampa, dove stralci del materiale sono stati pubblicati". Io mi sarei più che altro chiesto se il testo fosse originale. Non sorprende, infatti, la frase finale in cui dice che di tale materiale "sul web, per ora, non sono riuscito a trovare traccia".

Proprio questa mattina avevo visionato un video del movimento Zeitgeistitalia, in cui si spiega "come destreggiarsi nella giungla delle notizie ed evitare di farsi prendere in giro". Tal video si propone come guida per le notizie a fondo scientifico, ma va bene come atteggiamento generale per qualsiasi notizia, visto che non è altro quello che viene definito "fact check". Ed alla prova del fact check tale notizia sembra essere piuttosto deboluccia.

Trovo anche un pò paradossale che entrambi i contenuti (manifesto di Moore sui riots e video di Zeitgeist sul fact check) siano stati rimbalzati dall'account Twitter di Informarexresistere.

Spero che il testo diffuso sia effettivamente di Moore, in caso contrario mi convinco sempre più dell'idea che la rete e la relativa informazione, soprattutto in Italia, diventi un mare magnum in cui sia sempre più difficile distinguere il vero dal falso.

2 commenti:

  1. Come ho risposto sul mio post che hai commentato, il dubbio c'è e con il passare dei giorni ha preso a puzzare tutto di Fake. Se così fosse, mea culpa, che ho riportato la notizia senza controllare accuratamente.

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  2. Il commento non era il mio ma di qualcuno che ha linkato il mio post.

    Non ti scusare, ingannevole è stata Linkiesta che ha pubblicato un articolo spacciandolo per Moore e rimandando alla fonte tramite un link ad un blog (subdolo, visto che pochi vanno a controllare) e quindi lavandosene le mani.

    Purtroppo, la notizia è stata ribattuta da te e da molti altri (con più seguito e più "accreditati", come gli autori di Don Zauker, colleghi di Moore) che dovrebbero fare maggiore attenzione a ciò che postano.

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