Cerca nel blog

giovedì 17 novembre 2011

Perchè il primo provvedimento deve essere contro la Casta

Da ieri si è insediato il Governo Monti. Tutti già pronti a suggerire e/o invocare di fare questo o quello. La Camusso invoca la patrimoniale, Lupi invoca la lotta all'evasione fiscale, Bersani la riforma della legge elettorale. E così via in una lunga lista che comprende parti sociali, enti, associazioni e singoli cittadini. E si. Perché come siamo un popolo di cittì, siamo anche un popolo di Presidenti del Consiglio pronti con la loro ricetta, di chi la sa lunga, quando si è contorniati da un gruppo di fessacchiotti.

Visto che non è mia intenzione elevarmi a mosca bianca della situazione, mi permetto di dire la mia. Il primo provvedimento che Monti dovrebbe attuare sono le misure anti-casta. Beh facile direte voi: deve dare un segnale forte, di discontinuità con il passato. Vero, verissimo. Ma c'è anche un secondo valido motivo. Berlusconi, facendo un passo indietro e rassegnando le dimissioni, ma avendo ancora un peso specifico molto alto in Parlamento si trova ora nella posizione di stare alla finestra. A prescindere dall'appoggio dato al Governo Monti, si potrà permettere di dire no ai vari provvedimenti che vadano nel senso della ridistribuzione della ricchezza (leggi patrimoniale), lasciando uno spiraglio di manovra per Monti in un'unica direzione (tagli alla spesa sociale). Provvedimenti che il PD (ed aggiungo io "responsabilmente") probabilmente approverà, essendo disposto a votare anche quelle norme in cui non crede al 100%, ma al 50-60% (Bersani dixit).

A mio avviso l'unica via da percorrere rimane nel presentarsi il prima possibile le già citata a iosa misure anti-casta e riforme di riduzione nei costi della politica (ovviamente quelle non ad iter costituzionale che sennò buonanotte). In primis perché, per quanto ci sia un fondo di demagogia in ciò (si sa che non sono la priorità in quanto il flusso di denaro che muoverebbero non sarebbe così ingente rispetto ad altre misure), accrescerebbe di gran lunga la popolarità di questo Governo tra la gente e permetterebbe di avere un vero elemento di discontinuità con il passato recente. E la popolarità non è un aspetto di secondo piano. Infatti, chi ora si è collocato all'opposizione sia veramente (Lega) che fintamente (PdL), rischia di vedere accrescere la propria popolarità andando a tutelare gli interessi che cercheranno di essere cancellati. In più sarebbe la maniera di mettere i partiti alle spalle contro il muro. Essendo comunque loro a votare le leggi in Parlamento, si troverebbero subito davanti al dilemma di doversi auto-punire. In caso qualcuno non lo faccia, apparirà come chi ha intenzione di sparigliare le carte della tanto invocata "equità sociale".

Quello che possiamo fare noi, comuni mortali ed elettori, è aprire gli occhi a chi ci sta accanto, aiutando  a rendersi conto che se non andiamo tutti nella stessa direzione ci aspetta una gran brutta fine.

Nessun commento:

Posta un commento