Cerca nel blog

martedì 11 ottobre 2011

Avete rotto con Steve Jobs.


Dopo la morte di Steve Jobs è partita un'ondata in rete di santificazione. Commenti esagerati, da parte anche di chi poco o nulla ci capisce di informatica, per cui (a parte i paragoni improbabili con Leonardo, come ha fatto il sindaco di Firenze Renzi, o con Einstein, Edison e chi più ne ha più ne metta) sembra che SJ abbia inventato il computer, il touchscreen, il lettore mp3, gli smartphone e così via.

Ma questa è la favola che è nata e si sta propagando in rete.

Il punto è che SJ non ha inventato niente di queste cose, le ha ottimizzate e lo ha fatto in maniera egregia, stando sempre un mezzo passo avanti alla concorrenza grazie alla dedizione e la passione per il suo lavoro. Trasmettendo questi pregi ai suoi sottoposti grazie al suo carisma.

E' questa è la base su cui si è sviluppata la favola.

Poi c'è chi demonizza SJ. Grande capitano d'industria, che frusta i bambini cinesi della Foxconn fino ad indurli al suicidio. E c'è SJ che si frega le mani come Montgomery Burns perché ci sta rifilando a noi "gonzi" tutta una serie di gadgets che non ci servono ma che noi consideriamo molto cool.

E' questa è la contro-favola.

Perchè è vero che Apple si serve di Foxconn per l'assemblamento dei suoi prodotti. Ed è vero che in Foxconn la gente si è suicidata e si suicida per gli stressanti ritmi di lavoro. Così come è anche vero che la Apple gioca sulla strategia di marketing di venderci qualcosa che sembra necessario ma non lo è.

E' questo invece è ciò su cui si basa la contro-favola.

Questo per dire che va bene avversare la santificazione di SJ, quando questa raggiunge livelli di fanatismo. Ma bisogna farlo nella giusta misura e con un minimo di obiettività. E' errato attribuire meriti non suoi e accreditarlo come il più grande inventore di tutti i tempi (esagero, nda). Così come è fuorviante marchiarlo delle pecche di un sistema non certamente creato da lui e che gli sopravviverà (sia lo sfruttamento del lavoro, sia le strategie ingannevoli di marketing). Perché se dovesse morire il CEO di Nokia o qualche altra company, non gliene fregherebbe a nessuno una mazza, eppure quelle pecche ci sarebbero lo stesso.

L'unico spunto degno di nota, in questo marasma di fesserie, mi è sembrata questa, come molti hanno già sottolineato.

Per il resto, ognuno si sceglie i miti che vuole. Uno dei miei ultimamente ha vinto il Nobel per la medicina, tal Hoffmann (forse c'entra qualcosa che io faccia ricerca medica per vivere). Ed il suo collega Steinman non potrà ritirare il premio perché deceduto il venerdì prima che questo venisse annunciato. Ma non andrò certo a far pistolotti in giro alla gente perché piange Jobs e non Steinman. Personalmente non ho mai avuto una particolare ammirazione per SJ. Al netto delle considerazioni politico-sociali, vedo in SJ una persona che si è impegnata a fare il suo lavoro (il progettista) con serietà e dedizione. Quello che mi importa è che i risultati ottenuti da Apple potranno portare ai benefici più disparati, al di là del fine per cui sono stati conseguiti. Per questo merita il rispetto di chi fa bene il proprio lavoro. Lo stesso che porto al mio barbiere quando mi fa bene barba e capelli.

A voi invece che state là ad accapigliarvi per la figura di SJ, santo o demone, di rispetto ve ne porto un po' di meno. Anche perché, sinceramente, avete un po' rotto.


Nessun commento:

Posta un commento