Cerca nel blog

mercoledì 5 ottobre 2011

Farla dentro la tazza

Gran clamore si è sollevato sull'editoriale de Il Tempo, nel quale l'articolista Di Majo suggerisce di ricominciare ad utilizzare la Treccani causa sciopero della versione italiana di Wikipedia per il decreto ammazzablog. Ovviamente sui social networks sono partite le (giuste, nda) proteste nei confronti del suddetto decreto. Al comparire dell'articolo de Il Tempo, in Twitter sono diventati di colpo TT sia #Wikipedia che #Treccani. Un profluvio di parole, dove molti insistono sulla "superiorità" dell'enciclopedia in rete, perché è gratis, perché è veloce, invece la Treccani pesa, c'è dietro la ENI e bla, bla, bla. Tutte cose vere (o forse no) ma sia chiaro che esulano completamente dal punto di partenza della questione e cioè che Wikipedia, con tale legge, non potrà assolvere alla sua funzione che per un sito di divulgazione neutro ed alla portata di tutti è preoccupante.

Purtroppo, mi vien da pensare, l'articolo de Il Tempo ha funzionato benissimo: ha radicalizzato i consensi in un sterile "wikipedia vs. treccani". Uno specchio per le allodole. Un modus operandi lanciato e reso celebre dal nostro attuale Presidente del Consiglio: non importa quale che sia il terreno di discussione, l'importante è schierarsi.

Ma se il modus operandi è stato abbondantemente sdoganato da SB, è anche vero che intacca molti strati e persone di posizioni diverse. Basti pensare al tormentone di qualche giorno fa, quello su Vasco e Nonciclopedia, dove la seconda ha scioperato in protesta della denuncia del primo per i contenuti diffamanti della pagina a lui dedicata. Ed ovviamente la cosa è degenerata in un Vasco vs. Nonciclopedia, con insulti di demente al primo e accuse di fascismo verso la seconda. Cose vere entrambe o forse no, ma che poco c'entravano con la querelle in questione.

E questo atteggiamento è così "istituzionalizzato" che ormai si è fatta prassi ridicola. Guardate ad esempio in RAI, dove si è ratificata la presenza del doppio opinionista. Per cui ora ci perderemo in trasmissioni del tipo Ferrara vs. Santoro per decidere chi avrà ragione, senza curarci delle tesi sostenute.

Questo per dire che, per chi non l'avesse capito, un punto debole degli italiani è e rimane la partigianeria. Date qualcosa per cui fare il tifo e ci si scorderà persino di quello di cui si stava parlando. Cioè del merito della questione. E' inutile, siamo un popolo che non riesce proprio a farla dentro la tazza.

UPDATE: interpellato l'account Twitter della Treccani sulla vicenda ho ricevuto una risposta che dice tutto.

Nessun commento:

Posta un commento