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mercoledì 20 luglio 2011

Murdoch è peggio di Berlusconi e lo UK peggio dell'Italia? Manco per idea!

Continuo a non capire la maniera di "leggere" tutta questa storia in Italia. Ad esempio questo editoriale di Guido Moltedo, su Europa, in cui si parla di "catarsi" dopo l'intossicazione mediatica da parte dell'impero mediatico di Murdoch nella politica inglese (ed americana). Una frammistione di livelli che vediamo solo noi, abituati ad altri frame comunicativi. In Inghilterra non c'è nessuna "catarsi" ma solo l'attuazione di meccanismi consolidati. Nessuno ha mai messo in discussione la possibilità e la capacità di Murdoch come editore di influenzare la scena politica, per l'una o per l'altra parte. Ciò che ha destato scalpore e che ha incrinato il rapporto di fiducia nei confronti delle testate di Murdoch e, di converso, di Cameron è l'inaccettabilità dei mezzi utilizzati. E' un problema di metodo (come raccolgo le notizie e come influenzo la scena politica) non certo di finalità (quanto posso influenzare la scena politica?). Non è un caso che forse, l'unico parallelo possibile, tra quelli proposti, non è certo quello con Repubblica, avanzato da qualche giornale di destra, ma bensì quello con Il Giornale e nel caso specifico, non nel famoso metodo Boffo (una nota inventata di sana pianta) ma nell'affaire Marcegaglia, dove si è cercato di fare pressione in qualche maniera su una persona od un gruppo di potere. Ma è un'analogia molto sfumata, tenendo conto la mancanza di soluzione di continuità tra il mondo della stampa e quello della politica in Italia. Soluzioni di continuità che in UK esistono e che laddove manchino danno grossi grattacapi. Basti pensare che Cameron, al momento, è in grossa difficoltà solo per l'aver assunto in passato Andy Coulson, ex direttore del News of the World, come Director of communications prima e dopo la campagna elettorale nel 2010.

Detto questo, il paragone fatto da Moltedo con la realtà britannica, descritta come peggiore perfino di quella italiana, non sta né in cielo né in terra. In Italia la situazione è ben peggiore e soprattutto non vi sono stati finora anticorpi che si sono attivati al momento opportuno, proprio per quella mancanza di soluzione di continuità tra mondo della stampa e mondo della politica. Quindi, poche ciance, stiamo messi peggio e molto.

Intanto in UK, se Murdoch morirà editorialmente, se ne farà un altro, o altri cento, che saranno nuovamente buttati a mare quando e se non rispetteranno le "regole" del gioco.

Insomma quando compaiono "zone d'ombra" (e non solo dal punto di vista meramente giudiziario) bisogna farsi da parte ed ammettere pubblicamente i propri errori, in caso contrario si è spacciati pubblicamente. Da qui il profluvio di scuse da parte di Murdoch & co. (il famoso "We're sorry" su tutti i quotidiani inglesi) e l'affanno di Cameron a dimostrare la sua estraneità sottolineando come l'assunzione di Coulson sia stata, comunque vada, una cantonata pazzesca.

Che sia questa la lezione che dovremmo trarre da tutta questa storia?

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