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lunedì 25 luglio 2011

Senza parole

Dopo i tragici fatti avvenuti ad Oslo, parte della stampa italiana ha dato esempio di quale livello di comicità involontaria siamo riusciti a raggiungere.

Ha iniziato prima Il Giornale, modificando al volo, la sua copertina ed il suo editoriale, in quanto guarda caso se l'era subito presa con Al Qaeda. Stessa cosa che aveva fatto Il Foglio. A parte tutto il coacervo di riflessioni che si possono fare sulla mancanza di professionalità di questi "giornalisti" nel lanciare notizie che non hanno nessun fondamento o riempire le stesse di speculazioni che appaiano come verità, ci dice soprattutto che questa gente è fondamentalmente una cosa: prevenuta. E quindi poco credibile.

Il capolavoro però lo ha fatto Vittorio Feltri su Il Giornale con il suo editoriale di stamane, nel quale spiega come le vittime della strage siano da biasimare in quanto non abbiano aggredito in gruppo, a mani nude, l'attentatore mostrando una mancanza di spirito di gruppo nelle difficoltà. Insomma, un manipolo di egoisti.

Su Twitter è già partita una campagna virale con l'hashtag #Rambofeltri, che ironizza sulle corbellerie scritte in quell'editoriale.

Personalmente, nonostante trovi Twitter utile e divertente nel suo modo virale e fantasioso di "contagiare" opinione tramite le sue "campagne", penso che, questa volta, la stupidità dell'uomo Feltri non debba essere ricompensata da una campagna a tema ma bensì da un silenzio tombale, quel silenzio che normalmente accompagna una battuta imbarazzante e fuori luogo. Preferisco restare senza parole.

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